L’usufrutto consiste nel diritto di godere dell’immobile, traendone qualsiasi utilità che questo può dare, nel rispetto della sua destinazione economica (art. 981 c.c.). L’usufruttuario ha pertanto il possesso dell’immobile (art. 982 c.c.).
Il diritto del proprietario dell’immobile, in presenza di un usufruttuario, è definito “nuda proprietà”.
L’usufruttuario può utilizzare l’immobile direttamente oppure concederne l’uso a terzi, mediante un contratto di locazione, affitto o comodato. Ciò non può invece avvenire nel caso in cui il venditore si riservi, anziché l’usufrutto, il diritto di uso o abitazione dell’immobile, ma per questo vi consigliamo la lettura del nostro articolo Differenza tra usufrutto e diritto di abitazione
Se non è stato espressamente vietato al momento della sua costituzione, l’usufruttuario può anche cedere il diritto di usufrutto, per un certo tempo o per tutta la sua durata, fermo restando che il diritto si estinguerà nel termine previsto nel titolo costitutivo, o comunque alla morte dell’originario usufruttuario (art. 980 c.c.).
Dopo questa premessa, veniamo ora alla vera domanda: come si calcola il valore dell’usufrutto?
Il valore dell’usufrutto e della nuda proprietà è ricavato in base ai coefficienti periodicamente stabiliti dal Ministero dell’economia e delle finanze in relazione al tasso di interesse legale. Le relative tabelle sono dettate ai fini fiscali, ma essendo espressione delle probabilità statistiche di durata residua della vita, sono normalmente utilizzate anche nell’ambito della contrattazione, al fine di definire il rapporto tra il valore della piena proprietà e quello della nuda proprietà oggetto del trasferimento.
Si riportano qui di seguito le percentuali di calcolo in vigore dal 1° gennaio 2019, in seguito all’intervenuta variazione dell’interesse legale (da 0,3% a 0,8%) giusto Decreto interdirigenziale 19 dicembre 2018 (in G.U. n. 301 del
28.12.2018).
Età Usufruttuario |
Usufrutto |
Nuda Proprietà |
da 0 a 20 anni |
95% |
5% |
da 21 a 30 anni |
90% |
10% |
da 31 a 40 anni |
85% |
15% |
da 41 a 45 anni |
80% |
20% |
da 46 a 50 anni |
75% |
25% |
da 51 a 53 anni |
70% |
30% |
da 54 a 56 anni |
65% |
35% |
da 57 a 60 anni |
60% |
40% |
da 61 a 63 anni |
55% |
45% |
da 64 a 66 anni |
50% |
50% |
da 67 a 69 anni |
45% |
55% |
da 70 a 72 anni |
40% |
60% |
da 73 a 75 anni |
35% |
65% |
da 76 a 78 anni |
30% |
70% |
da 79 a 82 anni |
25% |
75% |
da 83 a 86 anni |
20% |
80% |
da 87 a 92 anni |
15% |
85% |
da 93 a 99 anni |
10% |
90% |
Spero questo articolo possa esservi stato di aiuto.
Alice – www.ortalloggi.com
Fonti: